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Vino eroico,❤️ischitano

  • silviacamagni
  • 10 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 set

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Conosci il segreto del vino ischitano?

Oggi voglio raccontarti una storia. Una storia che profuma di mare, di terra bagnata dal sole, di mani che non hanno mai smesso di credere in ciò che fanno. È la storia delle Cantine Antonio Mazzella, e comincia su un’isola bellissima e un po’ selvaggia: Ischia.

Siamo nella zona sud, quella meno turistica, dove la terra si arrampica su pendii scoscesi e i filari sembrano sospesi tra cielo e mare. Qui, a circa 150 metri sul livello del mare, il vino non si fa per caso. Si fa con amore, ostinazione e un pizzico di follia.


Un vino eroico, nel vero senso della parola

Ti sei mai chiesto cosa significhi produrre vino dove la pendenza supera il 50% e l’unico modo per arrivare alla vigna è a piedi? Qui i grappoli si raccolgono a mano, caricati in spalla o trasportati con monorotaie che si arrampicano sui terrazzamenti. Si coltiva ancora “alla greca”, con pergole di castagno, tra il tufo e la macchia mediterranea, sotto il sole e accarezzati dal vento del mare. 

Le uve? Biancolella e Forastera, varietà autoctone che racchiudono tutta l’anima di Ischia: fresche, minerali, profumatissime.


Una storia di famiglia, da tre generazioni

Tutto comincia nel 1940, con Nicola Mazzella, e continua ancora oggi con Antonio, Nicola e Vera. Una famiglia che ha scelto di non cedere alla comodità, ma di restare fedele a una visione: fare il vino come si faceva una volta, nel rispetto dei ritmi della natura, del territorio e della tradizione.

Anche la vinificazione conserva il fascino del passato: pigiatura e torchiatura avvengono in grotte scavate nel tufo vulcanico. E il mosto? Viene trasportato via mare, dalla baia di San Pancrazio a Ischia Ponte, per poi risalire verso Campagnano, il borgo rurale dove il vino prende finalmente forma.


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Campagnano: il cuore contadino dell’isola

Se non ci sei mai stato, immagina un piccolo borgo affacciato sul mare, silenzioso e autentico, dove tutto parla di terra e di fatica. È qui che nascono i vini bianchi più identitari dell’isola, intensi e minerali, capaci di raccontare la cultura contadina ischitana in ogni sorso. Qui ogni bottiglia è una dichiarazione d’amore per l’isola, per la sua storia e per il lavoro di chi la abita davvero.


Un sapere antico che non vuole scomparire

Forse non lo sai, ma Ischia ha un legame con il vino che risale a oltre 2700 anni fa, quando i coloni greci portarono la viticoltura sull’isola. Un legame profondo, custodito nella famosa Coppa di Nestore e nei racconti tramandati da generazioni. Quel sapere oggi rivive nelle mani della famiglia Mazzella.

E fidati, si sente in ogni calice.


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Vuoi scoprirlo con me?

Nel nostro viaggio “Ischia: natura, gusto e tradizioni” ti porterò proprio lì, tra questi vigneti eroici, dove il tempo sembra essersi fermato e il vino racconta molto più di un territorio.


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