Festa della Cicerchia
- silviacamagni
- 17 set
- Tempo di lettura: 2 min

Nel borgo di Serra dei Conti l’autunno profuma di pane caldo, olio buono e legumi antichi.
Una festa che celebra il gusto e la memoria contadina, tra mercatini, racconti e piatti che scaldano il cuore.
Sapori che raccontano il territorio
Nel cuore delle Marche, tra dolci colline e borghi di pietra, c’è un piccolo comune che ogni anno si anima di profumi, colori e storie antiche: è Serra dei Conti, che a fine autunno ospita la celebre Festa della Cicerchia.
Più che una semplice sagra, è un inno alla memoria e alla biodiversità. Un evento che celebra i sapori del passato e allo stesso tempo guarda al futuro, promuovendo un’agricoltura giusta, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Partecipare a questa festa significa entrare nel cuore pulsante di una comunità che ha scelto di custodire le proprie radici gastronomiche e culturali, trasformandole in un atto di resistenza e orgoglio.

Un legume antico, una storia di resilienza
La cicerchia è un legume dal passato nobile: già i Greci e i Romani la apprezzavano per le sue eccezionali proprietà nutritive. Originaria del Medio Oriente, ha trovato nelle terre delle Marche un habitat perfetto, diventando per secoli un pilastro dell’alimentazione contadina.
Poi, lentamente, è quasi scomparsa, soppiantata da legumi più facili da coltivare. Ma grazie all’impegno di agricoltori appassionati, oggi la cicerchia è tornata sulle tavole e nei cuori dei marchigiani.
Dal 2006, la Cicerchia di Serra de’ Conti è riconosciuta come Presidio Slow Food: un titolo che ne tutela l’esistenza e ne racconta il valore, ricordandoci quanto sia fragile l’equilibrio tra tradizione e modernità.
I custodi del gusto: la Cooperativa La Bona Usanza
Tra i protagonisti di questa rinascita c’è la Cooperativa La Bona Usanza, fondata da un gruppo di agricoltori e appassionati della cultura rurale. La loro missione è salvare dall’oblio antiche varietà agricole: non solo la cicerchia, ma anche il lonzino di fico entrambi Presìdi Slow Food.
Durante la nostra visita, incontreremo Marco, uno dei soci della cooperativa, che ci accompagnerà in un viaggio tra storie di semi salvati, mani contadine e sapori che profumano di memoria.

Zuppa di cicerchia in pagnotta: il sapore dell’autunno
Il momento più gustoso della Festa? Senza dubbio l’assaggio! La cicerchia viene celebrata in mille versioni, ma il piatto simbolo è la tradizionale zuppa di cicerchia servita nella pagnotta: cotta lentamente con olio extravergine d’oliva, aglio, rosmarino e brodo vegetale, poi versata all’interno di un pane casereccio svuotato.
Il risultato è un piatto nutriente, profumato, perfetto per i primi freddi. Racconta di una cucina semplice e sostenibile, nata dall’ingegno contadino e capace di trasformare ingredienti poveri in un capolavoro di gusto.




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